Che solerzia, signor ministro
Il ministro Gelmini vuole vederci chiaro. Subito. Vuole sapere se in quella scuola materna, a Livorno, si fa propaganda politica. Peggio che politica: comunista. Non importa se la bandiera falce e martello sia sul lato opposto a quello usato dai bimbi per entrare all’asilo. E nemmeno importa che in quell’edificio, 89 anni fa, si consumò una scissione che ha fatto la storia d’Italia. Bisogna mandare ispettori. Di corsa. Deciderlo di domenica. Farlo immediatamente sapere in giro.
La solerzia del ministro è encomiabile. Se c’è anche il minimo dubbio, va verificato senza indugiare. Perché la propaganda politica a scuola va stroncata sul nascere.
La sola cosa che la Gelmini dovrebbe spiegare al Paese è perché ci mette sei ore – sei ore – a mandare ispettori a Livorno e invece impiega sei giorni – sei giorni – a far mandare una letterina al sindaco di Adro, dove i simboli politici non stanno dall’altro lato dell’ingresso, ma sono stampati su banchi, lavagne e refettori.
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