Padova - Contestati Bossi e Berlusconi: "Siamo tutti sulla gru"
Duemila persone assediano la Prefettura della città del Santo. Alluvionati, anti-razzisti e moltissimi studenti. Intanto a Brescia arrivano gli aggiornamenti dal Palazzo di Giustizia
Dopo le cariche, gli arresti, le espuslioni di Brescia, è la giornata della solidarietà e della contestazione al governo.
A Padova una protesta improvvisata con un tam tam che ha preso piede nella notte ed ha catalizzato circa 2.000 persone che nella mattinata hanno accerchiato senza sosta la Prefettura.
Cittadini colpiti dall’alluvione, anti-razzisti dell’Associazione Razzismo Stop e centinaia e centinaia di studenti.
Dal corteo, caricato più volte, l’urlo è unanime: "siamo tutti sulla gru...siamo tutti clandestini".
La violenza di Brescia, le espulsioni, insieme all’alluvione che ha messo in ginocchio gran parte della Provincia abbandonata dal Governo, la riforma dell’università che ancora minaccia il futuro di molti hanno, innescato una delle contestazioni al premier ed al suo fidato alleato più forti degli ultimi giorni.
Cittadini colpiti dall’alluvione, anti-razzisti dell’Associazione Razzismo Stop e centinaia e centinaia di studenti.
Dal corteo, caricato più volte, l’urlo è unanime: "siamo tutti sulla gru...siamo tutti clandestini".
La violenza di Brescia, le espulsioni, insieme all’alluvione che ha messo in ginocchio gran parte della Provincia abbandonata dal Governo, la riforma dell’università che ancora minaccia il futuro di molti hanno, innescato una delle contestazioni al premier ed al suo fidato alleato più forti degli ultimi giorni.
Prima bloccati a Vicenza dagli attivisti del Presidio No Dal Molin e dai volontari che hanno prestato aiuto ai cittadini sommersi dalle esondazioni, il premier ed il Ministro sono giunti a Padova intorno alle 13.30. Ad attenderli uno scenario incredibile.
I manifestanti, dopo essere stati più volte respinti lungo Riviera Ponti Romani, sono riusciti ad avanzare fino all’ingresso del palazzo di Piazza Antenore. La visita di Berlusconi e Bossi è stata più volte messa in dubbio per l’impossibilità di raggiungere il centro di Padova. Poi, accompagnati dalla scorta, hanno fatto ingresso da un varco sul retro della Prefettura.
I manifestanti, dopo essere stati più volte respinti lungo Riviera Ponti Romani, sono riusciti ad avanzare fino all’ingresso del palazzo di Piazza Antenore. La visita di Berlusconi e Bossi è stata più volte messa in dubbio per l’impossibilità di raggiungere il centro di Padova. Poi, accompagnati dalla scorta, hanno fatto ingresso da un varco sul retro della Prefettura.
Dal Palazzo di Giustizia di Brescia intanto arrivano le notizie sulla situazione degli arrestati e sui migranti detenuti nei CIE.
Il processo nei confronti di Singh è rinviato al 29 novembre, 2 migranti presentano evidenti segni di percosse, mentre per uno degli attivisti dell’Associazione Diritti Per Tutti ci sono gli arresti domiciliari.
Alcuni dei migranti colpiti da provvedimento di espulsione sono detenuti nel CIE di Corso Brunelleschi, a Torino.
Il processo nei confronti di Singh è rinviato al 29 novembre, 2 migranti presentano evidenti segni di percosse, mentre per uno degli attivisti dell’Associazione Diritti Per Tutti ci sono gli arresti domiciliari.
Alcuni dei migranti colpiti da provvedimento di espulsione sono detenuti nel CIE di Corso Brunelleschi, a Torino.
Le contestazioni a Padova si spengono intorno alle 14.45 dopo l’uscita (ma serebbe forse meglio parlare di fuga) delle autorità. Annullata la conferenza stampa.
La mattinata, oltre alla cronaca intensa, ci ritorna però uno scenario che si sta via via modificando. In molti, hanno dato vita ad una contestazione forte, sapendo mettere in comune le diverse rivendicazioni.
Guardando a Brescia, puntando in alto per restare in piedi...uniti contro la crisi.
Guardando a Brescia, puntando in alto per restare in piedi...uniti contro la crisi.
Speciale e aggiornamenti da Brescia
Le cronache e le ultime notizie sulla situazione sotto la gru da Radio Onda D’Urto
Sopra e sotto la gru. la lotta continua senza sosta
Aggiornamenti da Radio Onda D’urto
Ore 16:04: obbligo di firma per Diego, l’altro compagno italiano di soli 20 anni arrestato ieri in via San Faustino a Brescia. Anche per lui il processo è fissato al 29 novembre.
Ore 14:50: Arresti domiciliari per Fabio fino al processo per direttisima il 29 novembre. Pure per Singh processo rinviato al 29 novembre. Obbligo di firma per Mahmud e un altro fratello egiziano con processo rinviato a data da destinarsi. Attesa per la sorte di Diego e dell’altro fratello immigrato
Ore 13.00: Cinque dei didici immigrati espulsi ieri dopo le cariche della polizia durante lo sgombero del presidio permanente sotto la gru sono detenuti nel Cie di Corso Brunelleschi a Torino. Si tratta di quattro egiziani e un tunisino.
Ore 12.15: Aggiornamento dalla gru con Arun che spiega il tentativo fallito dei pompieri di montare una rete di protezione e lo stato di salute dei sei migranti in lotta.
Ore 12.00: Si sta concludendo il processo ai danni del secondo dei 4 immigrati arrestati ieri. Per lui -un cittadino pakistano-, accusato di resistenza a pubblico ufficiale, gli inquirenti hanno chiesto la custodia cautelare in carcere. Il giudice sta decidendo in questi momenti.
Ore 11.10: Primo aggiornamento dal Palazzo di Giustizia. Il processo nei confronti di Singh è rinviato al 29 novembre, 2 immigrati presentano evidenti segni di percosse, per gli altri si aspetta.
Ore 10:10: i vigili del fuoco salgono 10 metri sopra la gru. L’obiettivo sembra essere ancora quello di posizionare delle protezioni. Dalla gru ribadiscono che non vogliono interventi esterni.
Ore 9.15: Uno dei quattro immigrati arrestati ieri, Singh, e Fabio saranno processati per direttissima oggi alle 10. Per gli altri ancora nessuna comunicazione.
Ore 7.40: Ancora un aggiornamento sulla situazione in via San Faustino con Maurizio Murari.
Ore 6.20: La notte è finita. Sono passate 24 ore dallo sgombero del presidio sotto la gru. In via San Faustino cresce il numero degli antirazzisti solidali con la protesta dei 6 immigrati, arrivati ormai al decimo giorno di mobilitazione a 35 metri d’altezza. Attorno al cantiere di piazzale Battisti restano schierati poliziotti e carabinieri. La situazione è calma, ma non tranquilla. Ci si aspetta un’altra giornata impegnativa: c’è da portare avanti la lotta sopra e sotto la gru, ma anche da verificare come l’autorità giudiziaria intenderà procedere nei confronti degli arrestati di ieri. Da chiarire anche la sorte dei 12 migranti deportati nei Cie.
Aggiornamenti da Radio Onda D’urto
Ore 16:04: obbligo di firma per Diego, l’altro compagno italiano di soli 20 anni arrestato ieri in via San Faustino a Brescia. Anche per lui il processo è fissato al 29 novembre.
Ore 14:50: Arresti domiciliari per Fabio fino al processo per direttisima il 29 novembre. Pure per Singh processo rinviato al 29 novembre. Obbligo di firma per Mahmud e un altro fratello egiziano con processo rinviato a data da destinarsi. Attesa per la sorte di Diego e dell’altro fratello immigrato
Ore 13.00: Cinque dei didici immigrati espulsi ieri dopo le cariche della polizia durante lo sgombero del presidio permanente sotto la gru sono detenuti nel Cie di Corso Brunelleschi a Torino. Si tratta di quattro egiziani e un tunisino.
Ore 12.15: Aggiornamento dalla gru con Arun che spiega il tentativo fallito dei pompieri di montare una rete di protezione e lo stato di salute dei sei migranti in lotta.
Ore 12.00: Si sta concludendo il processo ai danni del secondo dei 4 immigrati arrestati ieri. Per lui -un cittadino pakistano-, accusato di resistenza a pubblico ufficiale, gli inquirenti hanno chiesto la custodia cautelare in carcere. Il giudice sta decidendo in questi momenti.
Ore 11.10: Primo aggiornamento dal Palazzo di Giustizia. Il processo nei confronti di Singh è rinviato al 29 novembre, 2 immigrati presentano evidenti segni di percosse, per gli altri si aspetta.
Ore 10:10: i vigili del fuoco salgono 10 metri sopra la gru. L’obiettivo sembra essere ancora quello di posizionare delle protezioni. Dalla gru ribadiscono che non vogliono interventi esterni.
Ore 9.15: Uno dei quattro immigrati arrestati ieri, Singh, e Fabio saranno processati per direttissima oggi alle 10. Per gli altri ancora nessuna comunicazione.
Ore 7.40: Ancora un aggiornamento sulla situazione in via San Faustino con Maurizio Murari.
Ore 6.20: La notte è finita. Sono passate 24 ore dallo sgombero del presidio sotto la gru. In via San Faustino cresce il numero degli antirazzisti solidali con la protesta dei 6 immigrati, arrivati ormai al decimo giorno di mobilitazione a 35 metri d’altezza. Attorno al cantiere di piazzale Battisti restano schierati poliziotti e carabinieri. La situazione è calma, ma non tranquilla. Ci si aspetta un’altra giornata impegnativa: c’è da portare avanti la lotta sopra e sotto la gru, ma anche da verificare come l’autorità giudiziaria intenderà procedere nei confronti degli arrestati di ieri. Da chiarire anche la sorte dei 12 migranti deportati nei Cie.
Asgi - Comunicato Stampa sulla protesta dei lavoratori stranieri in attesa di regolarizzazione
Di fronte al diffondersi in Italia di azioni di protesta di lavoratori stranieri che manifestano il loro umano disagio per l’intollerabile attesa di molti mesi per il rilascio del permesso di soggiorno o per la definizione della istanza di regolarizzazione presentata nel 2009, a causa di impedimenti rilevati dalle Questure per la presenza di datori di lavoro infedeli o truffatori o sfruttatori o di precedenti procedimenti penali derivanti dal mancato rispetto dell’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale, l’ASGI:
1) condivide le ragioni della protesta
2) ricorda l’importanza di rispettare la vita e la sicurezza di tutti e l’esigenza che le forze di polizia e i manifestanti evitino in tutti i modi azioni violente o autolesioniste che possano mettere in pericolo l’incolumità o la vita di chiunque;
3) ricorda agli uffici centrali e periferici del Ministero dell’Interno che agli stranieri per i quali sia stata presentata domanda di regolarizzazione e che siano rimasti vittime di truffe o di datori di lavoro che si rifiutano di perfezionare la regolarizzazione, sfruttando nel frattempo il loro lavoro irregolare, o che siano rimasti vittima di grave sfruttamento lavorativo, può essere rilasciato un permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale in base all’art. 18 del testo unico delle leggi sull’immigrazione d.lgs. n. 286/1998 e in sintonia con la circolare del Ministero dell’interno 3 agosto 2007 che espressamente consente il rilascio di quel titolo a coloro che siano vittime di sfruttamento lavorativo in condizioni irregolari;
4) ricorda al Governo che la regolarizzazione del 2009 è stata consentita solo per alcune categorie di lavoratori stranieri (le cd. badanti) e dunque discriminando tutti gli altri pur notoriamente presenti irregolarmente sul territorio italiano;
5) ricorda al Governo e al Parlamento che la principale causa della irregolarità degli stranieri (cd. clandestinità) è provocata dalle stesse leggi dello Stato, che escludono qualsiasi possibilità di ingresso regolare per cercare lavoro, così come dalle lunghissime e burocratiche procedure amministrative che possono essere intraprese se il Governo decida di emanare il decreto flussi;
6) ricorda al Governo che dal 2008 non ha più voluto emanare il decreto flussi per lavoro subordinato, così incentivando la massa di lavoratori stranieri impiegati in nero, nel contempo incentivando anche l’evasione fiscale e previdenziale da parte dei datori di lavoro;
7) ricorda al Governo che questa miope politica dell’immigrazione crea solo gravissimi danni al Paese e alle persone che vi lavorano onestamente, ed impedisce che vi sia integrazione tra la popolazione straniera e quella italiana;
8) fa presente che le situazioni di tensione si moltiplicano anche perché i tempi e i modi per il rilascio dei permessi di soggiorno sono troppo lunghi, ben oltre il termine massimo di 20 giorni prescritto dall’art. 5 del testo unico delle leggi sull’immigrazione emanato con d.lgs. n. 286, norma che il Ministero dovrebbe al più presto implementare su tutto il territorio con adeguate misure organizzative, strutturali e finanziarie, per assicurare che quel misto di insicurezza pubblica, di proteste e di insipienza si trasformi in un pericolo non soltanto per la sicurezza degli stranieri, ma anche per la sicurezza di tutta la collettività nazionale.
9) osserva che il governo dell’immigrazione non può essere affidato a leggi inutilmente restrittive e a successive regolarizzazioni, ma occorre l’approvazione di riforme legislative che prevedano una disciplina lungimirante degli ingressi, dei soggiorno, dell’accesso al lavoro, e rispettosa delle norme costituzionali, internazionali e comunitarie, perché altrimenti situazioni come quelle odierne sono destinate a ripetersi senza dare alcuna sicurezza alla collettività.
CHIEDE
a. che vengano conclusi tutti i procedimenti di regolarizzazione ancora aperti, con rilascio del permesso di soggiorno per lavoro o per attesa occupazione;
b. venga estesa immediatamente a tutti gli ambiti lavorativi la possibilità per gli stranieri presenti in Italia e occupati al lavoro irregolarmente di regolarizzare la propria posizione;
c. venga ritirata la circolare del Ministero dell’interno del 17 marzo 2010 che prescrive alle questure di negare la regolarizzazione per coloro che siano stati condannati per inottemperanza all’ordine di espulsione;
d. venga superata la preclusione della cd. inammissibilità Schengen per le regolarizzazioni.
ASGI – Associazione per gli studi giuridici sull’Immigrazione
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